"Oggi camminavo e ho rotto il pavimento. Non so come sia successo, ma l’ho rotto. E adesso? Come fare a cancellare questa traccia irrimediabile del mio passaggio? Eppure mi piace questa crepa, ha la stessa forma di una cicatrice che mi sono fatta da piccola. Adesso ogni giorno passerò da questo luogo e penserò a questo momento, in cui questa piccola mattonella è diventata il mio segreto. Ho modificato questo luogo e adesso mi appartiene, pur appartenendo a chiunque altro. Mi sento quasi come quell’uccellino che un giorno si è posato sopra il cemento fresco e adesso si possono seguire le tracce del suo zampettare. Che invidia ho sempre provato nei suoi confronti, ma adesso siamo uguali. Entrambi abbiamo rotto quella parvenza di inamovibile stabilità dello spazio pensato per noi."
The work is a reflection on the space we inhabit every day, which gives us the idea of being stable, unshakable and immutable, but which instead moves around us, and which simply by walking, we continuously transform.
Installation view at Riss(e)